“Da sempre sono a dieta, da quando ne ho memoria. Ingrasso, dimagrisco, ingrasso, dimagrisco.”
Le cattive abitudini alimentari sono un male moderno sempre più diffuso. La pandemia ha ulteriormente peggiorato il nostro rapporto con il cibo. La relazione problematica con ciò che mangiamo e con gli effetti sul nostro corpo non riguarda solo la nostra salute, ma apre anche a riflessioni sociali.
Il progetto di Natalia Elena Massi vuole riflettere, attraverso differenti media – dall’installazione, alla fotografia, alla performance partecipata – sul nostro rapporto con il cibo e sulla sua funzione alterata di anestetizzante emozionale.
Il progetto è in progress. Al momento è composto dai seguenti 3 elementi
- Installazione: Specchi deformanti, 51cm x 150 cm ciascuno. Materiale: specchio e legno
- Fotografia digitale: 15×15 cm ciascuna, serie di 20 Materiale: carta fine art 100% cotone
- Performance partecipata
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- Installazione: Specchi deformanti, 51cm x 150 cm ciascuno.
Due grandi specchi deformanti, uno che ingrassa e l’altro dimagrisce. Le sensazioni ed emozioni che si provano di fronte allo specchio ingrassante e quello dimagrante, sensazione di sicurezza e forza o al contrario di inadeguatezza e debolezza. Gli specchi rifletteranno l’anima del fruitore che si connetterà con quello dell’autrice.
- Fotografia digitale: 15×15 cm ciascuna, serie di 20
L’anello è il primo oggetto che l’artista toglie durante la fase ingrassante, perché se lo sente stretto e gli ricorda una condizione che non vorrebbe vivere. Come anche lo specchio in sé è traditore, ti fa sentire grasso quando non lo sei, ma quando invece sei ingrassato la tua memoria ti vede ancora magro.
- Performance partecipata
AIUTAMI A FINIRE L’OPERA
Per completare l’opera è necessaria la partecipazione del pubblico. L’installazione dei due specchi (uno ingrassante e uno dimagrante) prenderanno vita con i visitatori che specchiandosi nei relativi specchi, si faranno un selphie su entrambi. Saranno due autoritratti, uno ingrassante e uno dimagrante per mettere nella condizione il fruitore dell’opera di comprendere le emozioni che si prova quando ingrassi o quando dimagrisci. Un modo collettivo per sentirmi meno sola.